Star City: storia travagliata di un multisala

Campi da tennis, da padel, da beach volley, palestra, ristoranti, piscina, persino una discoteca. Questo e tanto altro si può trovare a Pianoro, piccola cittadina a sud di Bologna. Però manca una cosa importante: un cinema.
Può forse sembrare un elemento superficiale, un’aggiunta non essenziale in mezzo a un così vasto insieme di attività di svago, in fondo i pianoresi possono comodamente prendere l’autobus o il treno per arrivare in centro a Bologna in poco tempo, dove possono accedere ad una notevole quantità di sale e spettacoli. La situazione non è sempre stata così: prima un cinema c’era, e forse anche per questo se ne sente molto la mancanza. Sin dalla seconda metà degli anni ’90, all’interno del complesso Junior Club di Rastignano (palestra e punto di riferimento per campioni del tennis da tutta Italia già durante gli anni ’80) era presente addirittura un cinema multisala, lo Star City.
Quel sabato in cui ho girato Pianoro per fare le interviste era una bella giornata di sole, le botteghe sulla via principale erano piene di gente e qualche commerciante, tra un cliente e l’altro, è stato disponibile a rispondermi. Tra questi la signora Silvia Ferraro, che ricorda come in paese non ci fosse molto e proprio l’apertura del centro sportivo e del cinema avessero portato tanti visitatori, oltre alle attività ricreative.
“Una volta qui c’era pochissimo. La storia di Pianoro è ricca e interessante, diversi scrittori di queste zone ne hanno parlato e i loro libri vengono venduti in tutte le edicole qui vicino.” (Silvia Ferraro)
Uno di questi autori è Giancarlo Fabbri, che in “Pianoro tra storia e memoria”, del 2022, racconta proprio la storia del cinema StarCity. Una storia decisamente travagliata.
L’intero complesso, cinema compreso, venne chiuso dopo i primi anni Duemila a seguito di indagini sui proprietari e sugli impianti non a norma. Nel 2006 l’ex Junior Club di Rastignano riaprì il cinema multisala Star City, che però, a causa di problemi legali che portarono al sequestro dell’immobile, nel 2013 fu nuovamente chiuso. Qualche anno prima della chiusura definitiva, per scongiurare questa nefasta possibilità, una cooperativa formata proprio dai dipendenti del cinema, che amavano quel posto tanto quanto i visitatori, e da alcuni sovventori, prese l’iniziativa di riaprire e gestire l’attività a proprie spese.
“Abbiamo creduto e dato fiducia, ma la realtà si è dimostrata ben diversa dal sogno che avevamo: un sogno condiviso da moltissime persone, che ci sono sempre state vicine e che sperano, come noi, di poter tornare a dare vita alla multisala più amata da chi ama il cinema.” (Dal post riportato sul blog di Andrea Donati)
L’affetto che i pianoresi sentono per il loro cinema è direttamente proporzionale all’inquietudine che provano nel raccontare le cause che hanno portato alla chiusura: tra queste c’è l’ombra della malavita organizzata, motivo per cui furono indagati all’epoca i gestori e per il quale i cittadini hanno ancora un po’ di timore nel raccontare le vicende, preferendo lasciarsi andare ai bei ricordi delle loro esperienze legate alla multisala. In fondo è su quei ricordi positivi che si basa per loro la storia di questo cinema, mentre le vicende giudiziarie che l’hanno segnato significano un motivo in più di riscatto per la sua riapertura.
Durante il periodo di inattività, non era raro che gruppi di giovani si avventurassero all’interno del “cinema abbandonato” per passare una serata adrenalinica (alcuni spingendosi purtroppo fino al vandalismo) o per impossessarsi di quel che si riusciva a rubare (il cinema era infatti stato chiuso lasciando dentro di tutto: dalle vecchie pellicole alle scatole di pop corn). Senza biasimarli troppo (almeno, chi non vandalizzava), penso che chiunque appassionato di cinema avrebbe provato ad accaparrarsi la pellicola o il poster del proprio film preferito. Alcuni youtuber di Bologna, gli Space Valley, assieme al travel blogger HumanSafari, si sono intrufolati per documentare, filmando e postando sulla piattaforma questa loro impresa: nel video sono mostrate le condizioni di abbandono e degrado in cui il cinema è stato lasciato, con tanto di intere pizze di pellicola srotolate e proiettori in disuso; il filmato è un connubio di fascino e sconforto, soprattutto per un cinefilo.
Purtroppo queste visite non sempre erano fatte per curiosità o a fini di documentazione, ma alcune portavano anche allo sfascio dei locali o, magari per ingenuità e imprudenza, a pericoli maggiori: nel 2016 scoppiò infatti un incendio, partito dal locale della biglietteria, che, per fortuna, venne spento tempestivamente dai vigili del fuoco.


Come si è potuto notare già dalla creazione spontanea della cooperativa, il senso di unità e interesse comune è molto forte tra i cittadini di Pianoro e Rastignano; quando il tribunale di Napoli, che teneva sotto sequestro l’intero immobile del centro sportivo, compreso il cinema, ha autorizzato l’utilizzo di 4 milioni di euro per la sua ristrutturazione, il consigliere comunale Pierluigi Rocca ha dato il via a una raccolta firme (annunciata sul gruppo Facebook “Rivogliamo il cinema Star City a Pianoro”) per chiedere la riapertura della sala. I cittadini hanno accolto entusiasti l’iniziativa e si sono dati appuntamento nei vari bar e negozi del quartiere per riuscire a raccogliere le firme.
Nel frattempo riapre il comparto sportivo, e si prospetta la possibilità anche della riapertura del cinema, come si legge nella rivista dell’ANEC (Associazione Nazionale Esercenti cinema) del 2018. I lavori però iniziano solo nel 2021 e sono tuttora in corso. Come io stessa ho potuto constatare, è impossibile contattare i proprietari o i responsabili della ristrutturazione per avere ulteriori aggiornamenti. Se si chiede alla reception dello Junior, si sente parlare di una possibile rottura degli accordi, e della conseguente interruzione dei lavori.
In generale, dialogando con cittadini e commercianti della zona, mi è sembrato di imbattermi in un grande gruppo di amanti del cinema; lo stesso Pierluigi Rocca, dopo avermi raccontato delle belle serate passate allo Star City e di come fosse diverso vedere i film lì, si è lasciato andare ad una chiacchierata sui film candidati agli Oscar 2023 che aveva particolarmente apprezzato, nel suo caso The Fabelmans, nel mio Babylon.

Nonostante tutte queste intricate vicende, molti nella zona ricordano lo Star City con malinconia e malcelato rammarico. Tra questi Giovanni Modica, un cinefilo che iniziò a frequentarlo da ragazzo e che preferiva questo cinema a tutti gli altri, poiché era luogo di ritrovo con il suo gruppo di amici (lui della Bolognina, gli altri di Pianoro, Rastignano, Casalecchio, centro città). Dopo le proiezioni si ritrovavano al vicino ristorante “Al Cuntadein” per cenare e commentare i film appena visti. La zona collinare non era poi un problema.
“Il buio rurale e il freddo che separava le nostre auto dalla multisala e dalla pizzeria era anch’esso un elemento di contrasti gradevoli, almeno per me. Mi è sempre piaciuto quando dalle lande semideserte si entrava in un locale e si riuniva “il gruppo”. Iniziai a frequentarlo nel lontano 1997 e subito è diventato il “teatro” delle serate più belle insieme ai miei amici. Il fascino di quella multisala è indefinibile, e mi sono accorto che tutti coloro che l’hanno frequentata, amici o sconosciuti, cinefili come me o spettatori occasionali, avevano nel cuore quel luogo. Un affetto che ha resistito nel tempo. Eravamo ragazzi, ora abbiamo i capelli brizzolati, ma non abbiamo mai dimenticato lo Star City. In tutti questi anni di mancanza non si è mai instaurato lo stesso rapporto con altri posti. Da allora siamo andati meno al cinema.”
Anche lo scrittore Fabrizio Carollo, che aveva portato alla crescita del gruppo FB “Rivogliamo il cinema Star City a Pianoro”, ricorda quella particolare multisala: diversa dalle altre, a partire dalla biglietteria esterna, dall’ampiezza dei locali, dalla cortesia del personale, fino all’accoglienza dell’intero ambiente.
“Era una bella sensazione andare allo Star City perché non era in mezzo alla città, al caos, e ti potevi godere il film in una maniera diversa, più intima.”
Ricorda poi come negli ultimi anni, prima della chiusura, il pubblico fosse calato anche a causa dell’apertura di altri grandi cinema come l’UCI (quando lo Star City aprì negli anni ’90 era infatti tra le prime multisala sul territorio), ma che paradossalmente fosse anche più bello, per via delle sale meno affollate che permettevano una maggiore godibilità del film.


Sul gruppo Facebook in molti commentano evocando i loro ricordi personali:
“Ho lavorato allo Star City per 3 anni circa: cassa, maschera ma soprattutto bar. Cos’aveva di bello? Era il nostro cinema: c’era sempre un pianorese da salutare, un amico a cui preparare un pop-corn medio… Lo Star City aveva la grandezza dei cinema metropolitani ma il cuore del cinema di paese.”
Insomma, non era una questione di prezzi o attrezzature, che in generale erano in linea con le altre multisala, ma si trattava di un’alchimia particolare.
Un cinema, poi, è utile anche per valorizzare il territorio. Come ricorda Fabbri nel suo libro, nella sala Leonardo del Centro Congressi Junior fu proiettato in anteprima il film-documentario Pianoro, Strada Statale 65, diretto da Matteo Belli e prodotto dal Comune di Pianoro, che narra le dure vicende del luogo durante la Seconda Guerra Mondiale.
Per tornare al discorso iniziale quindi, no, la presenza del cinema non sarebbe la marginale appendice di un contesto che ospita già tante attività ricreative.
La riapertura dello Star City Cinema darebbe ai cittadini di Rastignano e dintorni (ma anche alla vallata del Savena e paesi limitrofi) l’opportunità di avere un cinema comodamente vicino a casa; sarebbe luogo di incontro e svago per ragazzi e adulti, oltreché punto di interesse culturale e di conoscenza sul mondo.
Vedi anche:
- “Voci dal cinema Igea” di Mili Romano
In copertina e foto esterni: Fotografie di Marco Mensa.
About Author / Giulia Randellini
Studentessa del DAMS di Bologna, appassionata di cinema e arte