Doc a Scuola: crescere con il documentario

Oltre duecento documentari a disposizione, centinaia di istituti scolastici coinvolti su tutto il territorio regionale, oltre 500 proiezioni realizzate, migliaia di studenti interessati… questa la dimensione di un progetto, Doc a scuola, nato nel 2006 su iniziativa dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna e dell’Associazione D.E-R / Documentaristi Emilia-Romagna. Scopo del progetto fin dalle prime edizioni era, ed è, promuovere la cultura del documentario, valorizzare l’utilizzo dell’audiovisivo in ambito didattico e favorire la conoscenza della produzione video documentaristica regionale. I documentari inseriti nel catalogo Doc a scuola sono divisi in 4 macro-temi: AMBIENTE, BIOGRAFIE, SOCIETÀ e STORIA. I titoli sono selezionati a partire dai cataloghi delle più importanti esperienze di promozione del documentario in Emilia-Romagna: Documentando, EstateDoc, Doc in Tour, Distribuzioni dal Basso, Festival Mente Locale, le piattaforme Docacasa.it e Documentando.org, Viaemiliadocfest, Videoteca in Rete.
In Italia, ad oggi, non esiste una vera e propria rete di distribuzione audiovisiva nel circuito educational, e spesso gli insegnanti si trovano ad utilizzare materiali audiovisivi di supporto reperiti in maniera più o meno casuale. Nel progetto Doc a Scuola invece nulla è lasciato al caso. Su richiesta degli insegnanti Doc a scuola organizza la proiezione del documentario prescelto negli istituti scolastici (dalle elementari alle superiori), alla presenza in aula degli autori del film. La formula dell’incontro con i documentaristi, il “cuore” del progetto, rappresenta un’importante opportunità di confronto e di crescita per gli studenti.
Emiliodoc ha raccolto alcune testimonianze relative al progetto, che ne confermano la validità e il consolidamento nel tempo.


Simonetta Mingazzini, responsabile Biblioteca e Videoteca dell’Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna:
È sufficiente entrare una sola volta in una delle tante classi scolastiche coinvolte per constatare le potenzialità del progetto Doc a Scuola. Si tratta di una straordinaria occasione di incontro virtuoso fra tre ‘ingredienti’ apparentemente distinti e distanti: l’istituzione pubblica, il documentario quale efficace mezzo di comunicazione culturale, i giovani studenti.
La Biblioteca ha l’opportunità di valorizzare il proprio patrimonio mettendo a disposizione gli oltre 4.500 filmati sulla cultura, la storia, il territorio, la società, l’attività istituzionale della Regione Emilia-Romagna. Il ‘video’ si conferma sempre più come strumento particolarmente efficace ed immediato nell’offrire la possibilità di socializzare temi, informazioni, testimonianze (soprattutto quando accompagnato – come sempre accade negli appuntamenti di ‘Doc a scuola’ – da commento e intervista dell’autore/regista). I giovani studenti seguono, ascoltano, intervengono, domandano, talvolta immedesimandosi in una futura attività di documentaristi…
Quale motivazione più nobile e stimolante potrebbe esserci oltre il loro coinvolgimento attivo e l’interesse suscitato? Un possibile e auspicabile futuro del progetto comprende la possibilità di raggiungere un maggior numero di scuole e studenti, attivare laboratori formativi diffusi e istituire un concorso regionale riservato alle scuole.



Claudia Soffritti, referente per la Videoteca ed il progetto ‘Doc a scuola’
Le scuole hanno risposto con costante e crescente interesse lungo i quindici anni di proposta progettuale. I contenuti veicolati dai documentari, riuniti per aree tematiche, accompagnano un’attività didattica che continuamente deve adeguarsi ai mutamenti sociali e generazionali.
Mantenendo vivo il progetto, offriamo stimoli agli alunni e agli insegnanti, promuovendo la costruzione di ponti verso i luoghi di cultura del territorio. Nelle biblioteche-videoteche specializzate è infatti conservato un patrimonio audiovisivo documentale, in parte ancora sconosciuto, che offre notevoli spunti per l’approfondimento in ambito didattico.
L’impatto educativo sui ragazzi è enorme! Vedere un film è coinvolgente sul piano emotivo; vederlo insieme agli insegnanti, accogliendo esperti esterni, stimola le capacità di comunicazione e apprendimento. È un’esperienza che apporta nuove conoscenze e apre prospettive, incoraggia il confronto, innesta curiosità e riflessioni. Indipendentemente dal contesto scolastico e dall’ambiente, la visione di un documentario in aula offre l’esempio di un linguaggio audiovisivo di qualità e può contrastare l’utilizzo e la fruizione superficiale del mezzo video, contribuendo alla maturazione di potenzialità creative e capacità critiche.

Enza Negroni, presidente Associazione D.E-R
La nostra Associazione ha fra i suoi obiettivi principali l’educazione visiva a scuola, e “Doc a scuola” è stato uno dei primi progetti avviati. Le azioni si rivolgono a promuovere la didattica del linguaggio cinematografico e documentaristico in classe: studenti e i docenti acquisiscono strumenti e metodi di analisi per apprendere la grammatica del genere documentario e avere la conoscenza della natura e della specificità della loro realizzazione.
Il documentario e i registi arrivano sui banchi di scuola: il linguaggio, la tecnica e le tematiche, la produzione di documentari, entrano nelle scuole di ogni ordine e grado. Il documentario viene utilizzato come uno strumento di analisi e di ricerca sociale e storica con lo scopo di comprendere la società, i suoi conflitti e le disuguaglianze, con la potenzialità di aprire una finestra sul mondo e di educare lo sguardo. Doc a scuola ha anticipato di una decina anni il potenziamento audiovisivo che il Ministero dell’Istruzione e la Direzione Cinema e Audiovisivo hanno in atto oggi nelle scuole, con progetti regionali e nazionali allo scopo di modernizzare la didattica con lo strumento educativo più consono, cioè il “cinema del reale”.S

Valentina Arena, filmmaker
La possibilità di mostrare il proprio film nelle scuole è preziosa: si tratta di un vero e proprio test di comprensibilità e “tenuta” dell’opera, e il confronto con i ragazzi e le ragazze di solito è molto stimolante, il loro punto di vista è profondo e originale.
Luca De Donatis, produttore
Abbiamo potuto constatare, in questi anni, quanto sia determinante il supporto degli insegnanti in ogni singolo istituto: essi costituiscono il tramite indispensabile tra le proposte evidenziate nel catalogo per l’inserimento successivo e opportuno nel contesto del programma didattico.
La possibilità di scegliere un argomento compatibile con i percorsi di studio attraverso la proiezione di un documentario si è dimostrata vincente innanzitutto per i ragazzi. L’utilizzo dei filmati in un contesto di visione collettiva ha confermato l’interesse per il racconto proposto attraverso le immagini e i suoni tipici del prodotto audiovisivo, così vicino e riconoscibile alle nuove generazioni. Sarebbe opportuna, visto il progressivo adeguamento tecnologico, un’ulteriore divulgazione della proposta “Doc a scuola”, consapevoli dell’efficacia di nuovi strumenti di coinvolgimento a disposizione delle realtà giovanili. Il gradimento, va sottolineato, è stato unanime nelle scuole dell’obbligo scolastico così come negli istituti superiori, nelle città capoluogo come nei piccoli centri.

Deborah Bandini, insegnante della Scuola Media Ricci Muratori di Ravenna
Il progetto per noi è stato estremamente interessante: tra i punti di forza c’è sicuramente la vastità e l’interdisciplinarietà della proposta. Inoltre abbiamo avuto l’occasione di vedere un film a scuola con la presenza del regista, nessuno studente aveva mai avuto la possibilità di dialogare direttamente con chi ha realizzato l’opera. Gli alunni hanno potuto dare valore alla visione del film anche perché attorno abbiamo costruito un progetto strutturato (questo non succede sempre, a volte la visione del film viene percepita come mero passatempo). In generale ci piacerebbe riproporre il progetto ed ampliarlo nei prossimi anni, anche i colleghi presenti in sala sono rimasti piacevolmente colpiti dalla partecipazione delle classi e dalla qualità dei film.
Carmelo Modica, insegnante dell’Istituto professionale IPSSC Carducci di Bondeno (FE)
Ho trovato l’iniziativa veramente bella, molto idonea per i ragazzi delle superiori. C’è stata l’opportunità di confrontarsi con i registi, e questa è sicuramente la parte più interessante. I ragazzi rispondono bene ai filmati che usano linguaggi più vicini a loro, e sono stati stimolati ad esprimere anche giudizi critici, a fare un’analisi del linguaggio cinematografico, il che è molto importante anche per lo studio della letteratura. Inoltre questi documentari sono molto utili anche per far conoscere la storia del Novecento. I ragazzi sono molto attratti dalla storia contemporanea, io cerco di far capire loro che anche la storia antica è contemporanea, perché le radici del nostro tempo sono molto lontane, e questi momenti ci offrono lo spunto per parlare di attualità e di storia. Ci piacerebbe replicare l’anno prossimo.

Rita Bertoncini, formatrice e videomaker
La partecipazione, sempre attiva e stimolante, di ragazze e ragazzi alla proiezione dei film documentari è l’elemento che connota questa esperienza come un viaggio immersivo, emotivo e sensoriale nella realtà dalla quale sembra che la società contemporanea voglia sempre più fuggire. Ricordo lo stupore mio e dell’autore del documentario quando, durante un incontro, ci venne chiesto se i documenti e i video d’archivio mostrati fossero autentici. Mai come in questo momento, soprattutto dopo l’esperienza pandemica che, come una lente deformante, ci ha restituito una realtà infarcita di fake news, sono necessari il lavoro documentario e il racconto dalla viva voce delle autrici e degli autori, oltre che l’ascolto attivo di quanto le nuove generazioni hanno da suggerirci e proporci, attraverso le loro domande sempre acute e pertinenti.
Alessandro Scillitani, regista
Il progetto Doc a Scuola è davvero importante e nutriente. Spesso si fa strada il luogo comune che i ragazzi, soprattutto in età adolescenziale, siano poco attenti, e di conseguenza si pensa che un documentario possa essere vissuto da loro come l’imposizione di qualcosa non tanto interessante. E invece il racconto del reale li cattura, e dopo la visione sono pieni di domande, intelligenti, interessanti. Tanto che alla fine esci dall’incontro con loro e non sai chi ha imparato di più da quello scambio così prezioso.

Riferimenti:
Vedi anche:
- Documentaristi del futuro: Corso Doc su emiliodoc
In copertina: Proiezione di “Acqua chit ven” di Marco Mensa e Elisa Mereghetti presso l’Istituto Comprensivo di Villa Minozzo (RE)