Cinema documentario e racconto del territorio: torna il festival Mente Locale – Visioni sul territorio

 

Proiezione del documentario "Il sapore della terra" al Teatro Fabbri di Vignola

Un festival nato da una passione, quella per il racconto del territorio, e da una domanda: perché un tema così importante non sembra aver ancora trovato un linguaggio di riferimento nel campo dell’audiovisivo? Da qui e dalla voglia di incontrare autori con la stessa passione è nato nel 2014 il festival tematico ‘Mente locale – Visioni sul territorio’ , la cui nona edizione si svolge dal 15 al 20 novembre 2022 nel territorio bolognese e modenese, rigorosamente a ingresso gratuito; Mente Locale abbraccia infatti da anni la ‘strategia della lumaca’ , distribuendo le proiezioni dei film del concorso internazionale, interamente dedicato al racconto del territorio, in diverse sale cinematografiche indipendenti e lontane dai grandi centri: Bazzano, Savignano sul Panaro, Vignola e Loiano, sale resistenti che sfidano la desertificazione post-pandemica, in cui riscoprire la bellezza di stare insieme, condividere la visione e un bicchiere di vino a km zero. Alle proiezioni del concorso si aggiungono infatti ogni anno anteprime estive, eventi speciali e momenti conviviali, tratti tipici di un piccolo festival che basa la propria specificità sulla qualità delle relazioni oltre che sulla qualità artistica.

"The yellow queen - a road movie" di Lucio Arisci
Marilisa Murgia, direttore organizzativo festival

Come è ormai consueto, il festival rinnova la collaborazione con il Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna, che assegna anche una menzione speciale con una giuria di studenti, e che ospita Il primo appuntamento dell’edizione 2023: una tavola rotonda in cui martedì 15 novembre 2022 al DAMSLAB di Bologna si parlerà di un tema di grandissima attualità, ovvero degli archivi come strumento di racconto del territorio, cui quest’anno il festival dedica anche un premio specifico.

Le testimonianze riguarderanno gli straordinari archivi fotografici del Touring Club Italiano, partner del festival dal 2016, che conserva una straordinaria documentazione su più di un secolo di storia del territorio del nostro Paese; il recente progetto dell’archivio multimediale ‘Documentando’ , nato per valorizzare la produzione documentaria italiana, e un approfondimento a più voci sui lavori in corso per la realizzazione del documentario ‘Berchidda in Jazz’, prodotto da Mammut Film e basato su 35 anni di archivio del Festival di Berchidda. Ne discuteranno Paolo Fresu, ideatore e direttore artistico del festival, che racconterà il progetto con i registi Gianfranco Cabiddu, Michele Mellara e Alessandro Rossi: tutti amici storici del festival Mente Locale, già ospiti in più occasioni, che hanno realizzato un lavoro a più mani sul passato e presente di un festival unico, grazie alla collaborazione con HomeMovies, realtà di riferimento a livello nazionale e internazionale.

"Veil" di Irene Felici

Il cuore del festival, il concorso internazionale, si svolgerà nelle sale dal 16 al 19 novembre, e a decretare i vincitori sarà quest’anno una giuria d’eccezione composta dalla presidente Leena Pasanen, esperta indipendente, formatrice e consulente di livello internazionale insieme con Gianfranco Cabiddu, regista e sceneggiatore, Michele Manzolini, regista ed esperto di cinema d’archivio, Enza Negroni, presidente DER – Documentaristi Emilia-Romagna e Marco Cucco, docente Dipartimento delle Arti – Università di Bologna. I titoli in concorso sono ben 19, e come sempre la preselezione, effettuata da un comitato di selezione storico legato al festival da molti anni, ha tenuto conto sia della qualità filmica in sé, sia dell’aderenza al tema del festival, per cui in alcuni casi può necessariamente prevalere l’interesse per come viene raccontato un territorio rispetto alla qualità filmica, sia della composizione di una programmazione bilanciata, capace di dare conto di sguardi su territori differenti, rappresentata attraverso diverse tecniche, lunghezze e stili narrativi.

"Nowhere People" di Zhandong MA

Mercoledì 16 la programmazione si apre con una tavola rotonda online con tutti gli autori in concorso e con la visione disponibile solo in streaming del kolossal Nowhere People di Zhandong Ma, che per 15 anni ha filmato le miniserie del ‘Triangolo d’Oro’ cinese condensandone la storia in 4 ore e mezza di film.

Il Cinemax di Bazzano ospita invece la prima serata in presenza, con una programmazione di anteprime regionali: i corti Akouchetame di Federico Francioni e Gael de Fournas, in cui una giovane donna marocchina perdendo suo padre perde il territorio che ha plasmato la sua identità, e In light di Alice Fassi, sulla Fratellanza Bianca Universale e il rito annuale ai Sette Laghi di Rila in Bulgaria per celebrare il nuovo anno spirituale. A questi seguirà un immancabile lavoro sulla Sardegna (ogni anno presente al festival grazie alla partnership di lungo corso con la Sardegna Film Commission) Transumanze di Andrea Mura, che racconta la grande migrazione dei pastori sardi in Toscana degli anni ‘60, tra lavoro, conflitti sociali ed emancipazione nel passaggio dalla mezzadria all’industrializzazione.

Un racconto corale che è scoperta del paesaggio, delle campagne, di un’attività ancora profondamente radicata nelle pratiche della pastorizia alle prese con le sfide della contemporaneità, ma anche racconto di uomini, di transumanze e di comunità che si ricostituiscono nonostante il mare. Al termine della serata un brindisi all’avvio del festival con degustazione di prodotti sardi.

"Song of the wind" di Soudabeh Beizaei

Giovedì 17 novembre un altro partner storico del festival, il Cinema Bristol di Savignano sul Panaro, ospita dalle 19 in avanti una programmazione d’eccezione: dal territorio del liscio della regista emiliana Alessandra Stefani con La moda del liscio al breve dialogo poetico tra due narratori, un libanese e una ungherese, di It’s just another dragon di Taymour Boulos fino al bellissimo The Song of the wind di Soudabeh Beizaei, grande attrice di film di finzione iraniana al suo esordio nella regia documentaria che con questo lavoro, presentato qui in anteprima europea, ci trasporta in un Iran di pochi mesi prima delle proteste che oggi lo infiammano, in cui una giovane donna cerca faticosamente la propria strada dividendosi tra la città e una campagna remota in cui la tradizione ha il dolce suono della musica. Conclude la serata un documento straordinario, Silence on the riverside di Igor Galuk, autore già vincitore di una precedente edizione del festival, che rievoca un territorio e una storia dimenticata dell’Argentina della dittatura.

"Amuka" di Antonio Spanò

Il venerdì 17 è il giorno della montagna: ci ritroviamo tra caldarroste e vino allo storico Cinema Vittoria di Loiano con i corti The face of a city di Farhad Pakdel, sulle storie di quattro famiglie iraniane che emigrano in Canada e della città che si lasciano alle spalle e Perpetual becoming di Bill Kinder, meditazione visiva sulla Sierra Nevada, seguiti da un omaggio a un grande scrittore di territori, il documentario Il Sergente dell’Altopiano – la storia di Mario Rigoni Stern di Tommaso Brugin e Federico Massa.

Nel fine settimana il festival approda a Vignola, centro della programmazione, per il rush finale della maratona pomeridiana di sabato 19 novembre al Teatro Fabbri. Qui le proiezioni spaziano dalla Tokyo notturna di The sower of stars di Lois Patino all’agricoltura in Congo raccontata da Antonio Spanò in Amuka; dal territorio del convento di clausura di Veil di Irene Felici al viaggio ai confini del cinema documentario di Sacro moderno di Lorenzo Pallotta; dalla città fantasma di Anaklia di Elisa Baccolo alle acque del Cadore di Dove nuotano i caprioli di Maria Conte. Quasi un evento speciale poi, alle 19,30, la proiezione di Innesti di Sandro Bozzolo, la storia di una formidabile battaglia silenziosa per recuperare i castagni secolari e la loro tradizione. Chiude la kermesse un road movie sui generis, dalla Germania all’Africa con l’improbabile bus The yellow Queen di Lucio Arisci

"Perpetual becoming" di Bill Kinder

La domenica 20 novembre è giorno di festa: alle 11 alla Sala dei Contrari della Rocca di Vignola la premiazione, seguita da un momento conviviale con autori, giurati, partner e amici del festival in un luogo speciale: Palazzo Barozzi, un gioiello rinascimentale da scoprire. Chi ha perso i film vincitori potrà rivederli nel pomeriggio alla Sala dei Contrari della Rocca di Vignola.

Ecco tutti i premi di questa edizione del festival: premio di 2.000 Euro MENTE LOCALE – Visione globale al miglior documentario in concorso; il nuovo premio di 1.000 Euro MENTE LOCALE – Visioni d’archivio al documentario che ha saputo valorizzare maggiormente l’uso di materiale d’archivio; i premi di 500 Euro ciascuno assegnati dal Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano e dal Consorzio della Bonifica Renana; il premio del valore di 2.000 Euro SAYONARA FILM per la distribuzione del miglior cortometraggio in concorso e il nuovo premio “Suono e territorio” al regista dell’opera con la miglior colonna sonora, che consiste in un tamburo a cornice realizzato dall’artigiano Gianluca Carta. A questi si aggiungono le menzioni speciali assegnate da tre partner del festival: la Menzione Speciale assegnata dalla giuria di studenti del DAR – Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna; la Menzione Speciale assegnata da Touring Club Italiano e quella assegnata dal Segretariato Regionale MiC Emilia-Romagna.

Oltre agli eventi in sala, a partire dall’edizione 2020, svoltasi interamente online a causa della pandemia, i film del festival si possono vedere anche in streaming sulla piattaforma docacasa.it.