Bellaria: una nuova direzione, al femminile

Un’edizione importante, la quarantesima del Bellaria Film Festival. Come imposterà la sua nuova direzione artistica?
Sono felice della scelta del sindaco Filippo Giorgetti e del Comune di Bellaria di offrirmi la direzione di un festival così importante che è sempre stato la casa sul mare del cinema indipendente italiano. I quarant’anni sono un’occasione per ritornare all’inizio del Festival, alla sua dimensione comunitaria, di luogo d’incontro tra autori, produttori e interlocutori del “nuovo” cinema italiano. Un momento di scambio e di visione, in cui nuovi registi si affacciano sul panorama nazionale, in una fase in cui è molto difficile mantenere il proprio sguardo fuori dall’omologazione delle grandi piattaforme online.
Bellaria Film Festival lavorerà sulla rigenerazione di una comunità pensante, tra chi fa cinema e chi lo guarda, tornando in sala ma anche ripensando alle nuove circuitazioni dei film, dopo la pandemia. Non sarà più concentrato sul cinema documentario, che ormai è entrato di diritto nei grandi festival e non ha più bisogno di ghettizzazioni, ma si aprirà a opere ibride che travalicano i confini. Ovviamente ci sarà grande attenzione al cinema fatto dalle donne che, nonostante la centralità del tema ai nostri giorni, subisce ancora tante discriminazioni. Spesso delle donne non ci si ricorda.

In particolare ritorna il premio Casa Rossa, rivolto ad opere prime e seconde di film indipendenti. Sarà aperto a lungometraggi sia di fiction che documentari?
Per me era estremamente importante far ritornare il Premio Casa Rossa, che per tanti anni è stato il fiore all’occhiello del festival: ha riconosciuto con veggenza i grandi autori del domani, come Garrone, Marcello e Frammartino, ha saputo segnalare sia il cinema più rigoroso e indomabile (Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi) che quello capace di sbancare agli Oscar (Sorrentino). Spero che anche quest’anno il Premio porti fortuna a chi lo riceve. Posso già dire che la cinquina è costituita da opere molto diverse tra loro, che spaziano dal documentario alla finzione, dal film in costume al film poliziottesco raccontando di una vivacità di esordi che fa ben sperare per il futuro del cinema italiano.

Cosa si aspetta di vedere nella Sezione Gabbiano e quali generi e formati state cercando?
Il Concorso Gabbiano sarà una sfida, difficile mettere insieme un concorso in così poco tempo, ma sarà l’avvio di un lavoro di ricerca per nuove forme del cinema italiano, “sguardi eccentrici”, spesso autoprodotti, che segnano dei talenti poco riconosciuti dal circuito ufficiale. Per questo non ci sono limiti di genere o di formato, ma saranno privilegiati i giovani autori, chi sta emergendo segnalandosi per la sua unicità. Un vivaio di talenti del cinema che verrà, e alcune voci fuori dal coro che continuano a riformulare i limiti del cinema.

Il BFF fa parte della rete ITINERANZE DOC, dedicata allo sviluppo di documentari. Ci può raccontare come questo progetto si svilupperà all’interno del festival?
Una delle particolarità del Festival sarà attivare un grande hub capace di coinvolgere giovani critici, filmmaker, produttori e programmer. Ogni mattina, in diverse postazioni saranno attivi masterclass e appuntamenti, alcuni dedicati solo ai ragazzi iscritti, altri aperti anche al pubblico. ITINERANZE DOC è il percorso più strutturato, che prevede la selezione di 6 giovani registi che svilupperanno il progetto della loro opera prima (nell’ambito del cinema del reale): sei tappe in sei festival (da Bellaria a Firenze, il Festival dei Popoli, passando per IsReal di Nuoro, Sole Luna di Palermo, Front Doc a Aosta e Perso di Perugia) per strutturare il dossier del proprio film, il quale sarà presentato a un pubblico di professionisti del settore il prossimo novembre.

Sono previsti eventi a cura del Bellaria Film Festival durante tutto l’anno? Su quali temi e che tipo di eventi saranno?
Il Festival avrà tre serate “open air” in giugno, per festeggiare l’inizio della stagione estiva. Inoltre l’associazione Approdi, che organizza il Festival, sta seguendo la programmazione del Cinema Astra a Bellaria, che ha riaperto da qualche mese, proponendo alcuni film a settimana: un gesto di riapertura molto importante dopo la pandemia. L’idea è quella di riportare il cinema in provincia, nelle sale cinematografiche autonome. Inoltre si è attivi sul fronte della formazione, con workshop e laboratori che saranno presenti sul territorio tutto l’anno, rivolti espressamente a giovani che vogliono fare cinema, anche senza conoscenze pregresse. Importante in questo senso sarà Naufragare Summer School, una serie di talk e workshop sul cinema d’autore organizzata da Approdi, la cui seconda edizione si terrà a settembre a Bellaria Igea Marina.

Approdi è una start up al servizio del cinema, ha sede a Bellaria ed organizza il Festival, una scelta del Comune di radicare il BFF in maniera permanente. Bellaria è cittadina del cinema indipendente?
Questo non possiamo dirlo, starà al Comune di Bellaria Igea Marina, in quanto organizzatore del festival, deciderlo. Però sicuramente è centrale il legame che il Comune sta creando: affidare l’organizzazione a un’azienda giovane che si occupa di cinema è un segnale importante, che racconta la volontà di cercare un cambiamento, novità, e nuovi modi di vivere il cinema; in più è un’azienda del territorio e questo è un modo per tenere il Festival radicato e legato alla propria “casa”.
Approdi ha intenzione di creare legami e connessioni con le tante realtà cinematografiche anche autonome che si stanno muovendo o che stanno nascendo in Romagna, proprio perché più è florido il territorio più ne può giovare anche il futuro del Bellaria Film Festival. E, come detto prima, questo può portare a far vivere il BFF tutto l’anno, grazie alla presenza continua di Approdi a Bellaria Igea Marina.
Note:
Daniela Persico (Treviso, 1981) critico cinematografico, programmer e curatrice, vive a Milano e lavora tra l’Italia e la Svizzera. Dopo aver ricoperto diverse cariche all’interno del Locarno Film Festival (per cui lavora dal 2013), nel 2018 entra a far parte del comitato di selezione e dal 2020 è Responsabile dei progetti speciali, tra cui lo spin-off primaverile del Festival, L’immagine e la parola.
È presidente dell’associazione Filmidee, ne dirige la rivista online e la Summer School in Sardegna. Contribuisce alla programmazione del Festival dei popoli di Firenze e di IsReal – Festival di cinema del reale di Nuoro ed è consulente di diversi festival internazionali (tra cui Mannheim Heidelberg Film Festival e Nara Film Festival). Fa parte della commissione che assegna i fondi per i film in sviluppo della Piemonte Film Commission ed è stata tra i lettori per i progetti dei bandi ministeriali.
Dal 2016 collabora al celebre Dizionario dei film di Paolo Mereghetti e ha pubblicato monografie su Claire Simon (2008), Wang Bing (2011), Ross McElwee (2013) e Emmanuel Carrère (2015), oltre a due libri sulla critica cinematografica Cinema Is Not Dead. We Are (2015) e To the Wonder – Gli ultimi visionari (2016).
Nel 2022 è stata incaricata per la direzione artistica della 40esima edizione del Bellaria Film Festival.
In copertina: La locandina della 40esima edizione del Bellaria Film Festival.
About Author / Enza Negroni
Regista documentarista, è presidente di DER - Associazione Documentaristi Emilia-Romagna